Capitolo 7 - PARACADUTE D'EMERGENZA E STRUMENTI

IL CASCO PROTETTIVO

I caschi per il Volo Libero a seguito di una prescrizione europea CEE debbono essere conformi a norme specifiche e rispondere a precisi criteri tecnici quali:

offrire la possibilità di una visuale adeguata;
Inoltre i materiali di cui sono composti non devono poter provocare ferite o lesioni (ad esempio non devono frammentarsi o scheggiarsi in caso di rottura) ed i caschi stessi devono essere dotati di: un sistema per evitare conseguenze e danni a chi lo indossa ed essere in grado di attutire eventuali impatti una superficie esterna dura e liscia capace di far scivolare il capo di chi li indossa su un eventuale sasso ed un sasso che venga a colpire il casco stesso Il casco può inglobare una protezione anteriore della mascella ed essere quindi di tipo integrale, anche se è bene sapere che questo particolare del casco è previsto che risponda a criteri di costruzione, di controllo e di resistenza dettati da specifiche norme, anche se è ovvio che i costruttori hanno eseguito attenti finalizzati studi atti a rendere anche questa parte estremamente funzionale.
Sempre in tema di caschi di tipo integrale è bene fare alcune considerazioni: una protezione mascellare troppo pronunciata e sporgente in avanti potrebbe trasformare una sollecitazione verso l’alto di debole entità in una sollecitazione violenta "da colpo di frusta" (ad esempio in caso di un impatto del bordo inferiore anteriore del casco su qualche ostacolo); anche la parte posteriore del casco, che a volte viene affilata per motivi puramente estetici, può causare gli stessi effetti deleteri nel senso di sollecitare violentemente la colonna cervicale del pilota in avanti.
Inoltre il casco non deve presentare alcuna possibilità che una sua parte "agganci" i cordini del parapendio in qualsiasi circostanza.
Chi ad esempio porta applicato al casco un microfono da esso sporgente si può dire abbia già in sostanza contravvenuto a norme di prudenza e sicurezza. L’imbottitura interna dei caschi deve essere in grado, deformandosi in caso di urto, di assorbire l’energia che si scaricherebbe altrimenti sul capo e sulla colonna cervicale del pilota.
Il sistema per allacciare il casco sotto il mento del pilota deve essere resistente e non deve assolutamente permettere al casco di sfilarsi dal capo di chi lo indossa in caso di impatto (caschi con sistemi di allacciamento con velcro non sono assolutamente conformi) Ogni tipo di casco subisce dei test atti verificare che tutte le caratteristiche descritte siano presenti nel prodotto.
Per quanto concerne il campo visivo che un casco deve comunque garantire al pilota esso deve consentirgli comodamente di osservare il gonfiaggio della vela ad decollo al termine della fase di gonfiaggio-sollevamento.
Sarebbe ottimale che il campo visivo del pilota spaziasse di almeno 180° sul piano verticale ed anche di più sul piano orizzontale.
In caso di rottura del materiale con cui è costruito il casco come già detto non devono prodursi schegge e frammenti taglienti come invece accade per la fibra di carbonio pura.
Anche in Formula 1 viene utilizzata una fibra composita di carbonio e Kevlar, che presenta caratteristiche di grande leggerezza, rigidità ed una grande resistenza alla rottura.