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I CUMULI E LE ALTRE NUBI
Tutte le nubi che vediamo nel cielo possono essere divise in due grandi categorie:
- Nubi a sviluppo verticale (I CUMULI)
- Nubi stratificate (TUTTE LE LE ALTRE)
NUBI A SVILUPPO VERTICALE
I Cumuli rappresentano la sommità delle ascendenze termiche che divengono visibili perchè l'umidità
in esse contenuta condensa da una certa quota in su: noi già sappiamo che la base del cumulo corrisponde alla
temperatura del punto di rugiada per quella massa d'aria.
Si possono raramente osservare ascendenze termiche di aria quasi secca che non daranno luogo a cumuli (le cosiddette
termiche azzurre), ma non si possono avere cumuli senza ascendenze.
I Cumuli sono di tre tipi ed è molto importante capire le differenze e riconoscerli.
CUMULUS HUMILIS
È il tipico batuffolo bianco nel cielo azzurro, detto anche cumulo di bel tempo, e rappresenta il sogno dei piloti
veleggiatori in genere.
Il cumulus humilis ha una estensione verticale modesta ed è pericoloso avventurarsi al suo interno
soprattutto per le considerazioni fatte sul volo cieco e per la possibilità di venire "tagliati in due" dall'ala
di un aliante che lo attraversa a 200 all'ora.
La figura 4-21 mostra due di tali cumuli che "segnalano" altrettante termiche (una staccatasi dal paese e l'altra dal
pendio montano): la temperatura del punto di rugiada (in questo esempio raggiunta a 1500 mt) determina l'inizio della
condensazione (e quindi la base dei cumuli); a 1800 metri viene raggiunta la zona di equilibrio (l'aria, resa visibile
dalla condensazione, pur salendo secondo l'adiabatica satura, interseca la curva di stato), stabilendo la massima altezza
dei cumuli stessi.
CUMULUS CONGESTUS
Nelle giornate di instabilità (quando, cioè, la curva di stato mostra una rapida riduzione della
temperatura con la quota) la termica che dà origine all'humilis può, dopo aver raggiunto il punto
di rugiada, proseguire a lungo la salita (secondo la adiabatica satura) prima di raggiungere aria di pari temperatura.
La nube assume quindi una estensione verticale anche rilevante (1000 o più metri) e diviene scura alla
base (la luce del sole non riesce più a filtrare); quest'ultima, tuttavia, rimane piatta e ben definita.
Sfruttato dagli alianti il cumulus congestus deve invece essere evitato da noi vololiberisti: oltre alle
considerazioni fatte sul cumulus humilis, esiste anche il pericolo di venirne risucchiati e la benignità
della nube non è del tutto garantita.
CUMULUS NIMBUS
È uno dei maggiori pericoli per il volo libero (e per la circolazione aerea in generale), e rappresenta una
possibile evoluzione del congestus (ecco perchè è sano stare lontano anche da quello). La base può
arrivare fino a qualche centinaio di metri da terra e la sommità può raggiungere i 9-10.000 metri.
L'enorme massa d'aria ascendente incontra, a quella quota, una zona di inversione termica che la frena, generando una
tipica forma piatta, ad incudine: il cumulus nimbus racchiude nel suo interno un'ira di dio di pioggia, neve,
grandine, fulmini e saette e le ascendenze che si generano al suo interno (così come le discendenze) arrivano
ai 30 mt al secondo.
Durante le fasi di sviluppo e di dissoluzione, inoltre, il nembo genera venti orizzontali anche molto violenti per il
notevole richiamo di aria dalle zone circostanti. Morale: la semplice vista di un cumulo nembo deve indurre a
sospendere i decolli e a richiamare a terra tutti i piloti in volo (che comunque scenderanno rapidamente anche
se non chiamati).
NUBI A PREVALENTE SVILUPPO ORIZZONTALE
Famiglia |
Specie |
Sigla |
Altezza della base dal suolo
(Minimo e massimo) |
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Nubi basse |
Stratocumulus Stratus Nimbostratus |
Sc St Ns |
Pochi metri |
2000 2500 |
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Nubi Medie |
Altocumulus Altostratus |
Ac As |
2000 2500 |
6000 700 |
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Nubi alte |
Cirrus Cirrocumulus Cirrostratus |
Ci Cc Cs |
6000 7000 |
10000 12000 |
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Tabella 4-1. Classificazione delle nubi a prevalente
sviluppo orizzontale.
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Vengono classificate in base all'altezza alla quale si formano (basse, medie o alte) (Tab 4-1)
Ricordiamo che, come tutte le nubi, anche queste sono formate di acqua (il vapore acqueo è invisibile), sia come
tale (goccioline) che solidificata (aghi di ghiaccio).
Dal momento che le nubi a prevalente sviluppo orizzontale comportano sempre una maggiore o minore copertura del cielo
sono in genere poco gradite dai veleggiatori, poichè riducono i movimenti termici generati dalla insolazione.
Non sempre i passaggi da un tipo di nube all'altro sono netti, esistendo numerosissime forme intermedie, dalle
caratteristiche miste; tuttavia vale la pena di riportare alcune note salienti per ognuna di esse.
LE NUBI BASSE
Stratocumuli. Sono arrotondati, molto grossi, di apparenza morbida. La loro presenza non esclude completamente
lo sviluppo di termiche, che saranno comunque segnalate da cumuli.
Strati. Piuttosto uniformi con la base opaca e grigia, conferiscono la cielo un aspetto caliginoso: copertura e
niente termiche.
Nembostrati. Di aspetto scuro e pesante, provocano pioggia continuata o neve. Sono formati dal mescolamento di
masse d'aria con caratteristiche differenti, oppure da altostrati che aumentano il loro spessore abbassando la base.
Vista l'acqua sono prive di interesse per il volo.
LE NUBI MEDIE
Altocumuli. Sono banchi formati da tante piccole nubi cumuliformi, in gruppi o file, a volte anche saldate
tra loro; è il classico cielo a pecorelle con quel che segue (acqua a catinelle!).
Altostrati. Simili agli strati, ma più spessi e più alti, sono accompagnati, a volte, da pioggia o
neve. Il cielo biancastro ricorda una massa lattiginosa: pioggia e niente termiche.
LE NUBI ALTE
Cirrostrati. Formazioni molto alte e sottili, biancastre e semitrasparenti. Il sole è visibile (così
come la luna) con un caratteristico alone: non indicano condizioni interessanti per il volo libero perchè filtrano
e riducono i raggi solari e la loro capacità di generare differenze termiche al suolo.
Cirrocumuli. Sono formati da piccoli fiocchi o batuffoli bianchi disposti in file o gruppi; ricordano agli
altocumuli, ma, ovviamente, sono più alti e sono sempre accompagnati da cirri e da cirrostrati.
Cirri. Sono strie biancastre, sottili, semitrasparenti, molto alte. La forma caratteristica è quella di
una striscia terminante con un ricciolo. Sono formati da aghi di ghiaccio a causa della temperatura molto bassa alla
quale si formano. Possono indicare l'arrivo di un fronte caldo (pioggia).
NUBI LENTICOLARI
Queste "lenticchie bianche" che compaiono a notevole altezza (6.000-10.000 mt) nelle giornate di forte vento in quota,
non rientrano nella classificazione "canonica" delle nubi; esse rappresentano la sommità di movimenti ondulatori
dell'atmosfera. Gli aliantisti sfruttano le correnti ascendenti connesse con l'onda e, per loro, il riconoscimento delle
nubi lenticolari riveste notevole importanza.
Purtroppo l'altezza, e soprattutto i venti (superiori ai 100-150 Km/h) che accompagnano queste formazioni, le rendono
una chimera per i piloti di Volo Libero.
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