Capitolo 4 - CENNI DI METEOROLOGIA

I CUMULI E LE ALTRE NUBI

Tutte le nubi che vediamo nel cielo possono essere divise in due grandi categorie:
  • Nubi a sviluppo verticale (I CUMULI)
  • Nubi stratificate (TUTTE LE LE ALTRE)

NUBI A SVILUPPO VERTICALE

I Cumuli rappresentano la sommità delle ascendenze termiche che divengono visibili perchè l'umidità in esse contenuta condensa da una certa quota in su: noi già sappiamo che la base del cumulo corrisponde alla temperatura del punto di rugiada per quella massa d'aria.

Si possono raramente osservare ascendenze termiche di aria quasi secca che non daranno luogo a cumuli (le cosiddette termiche azzurre), ma non si possono avere cumuli senza ascendenze.

I Cumuli sono di tre tipi ed è molto importante capire le differenze e riconoscerli.


Figura 4-21. I cumuli rendono visibili le
sommità delle ascendenze termiche

CUMULUS HUMILIS

È il tipico batuffolo bianco nel cielo azzurro, detto anche cumulo di bel tempo, e rappresenta il sogno dei piloti veleggiatori in genere.

Il cumulus humilis ha una estensione verticale modesta ed è pericoloso avventurarsi al suo interno soprattutto per le considerazioni fatte sul volo cieco e per la possibilità di venire "tagliati in due" dall'ala di un aliante che lo attraversa a 200 all'ora.

La figura 4-21 mostra due di tali cumuli che "segnalano" altrettante termiche (una staccatasi dal paese e l'altra dal pendio montano): la temperatura del punto di rugiada (in questo esempio raggiunta a 1500 mt) determina l'inizio della condensazione (e quindi la base dei cumuli); a 1800 metri viene raggiunta la zona di equilibrio (l'aria, resa visibile dalla condensazione, pur salendo secondo l'adiabatica satura, interseca la curva di stato), stabilendo la massima altezza dei cumuli stessi.



CUMULUS CONGESTUS


Figura 4-22. Il cumulus congestus, ben più grande dell'humilis, rappresenta una possibile evoluzione verso il cumulus nimbus.

Nelle giornate di instabilità (quando, cioè, la curva di stato mostra una rapida riduzione della temperatura con la quota) la termica che dà origine all'humilis può, dopo aver raggiunto il punto di rugiada, proseguire a lungo la salita (secondo la adiabatica satura) prima di raggiungere aria di pari temperatura.
La nube assume quindi una estensione verticale anche rilevante (1000 o più metri) e diviene scura alla base (la luce del sole non riesce più a filtrare); quest'ultima, tuttavia, rimane piatta e ben definita.

Sfruttato dagli alianti il cumulus congestus deve invece essere evitato da noi vololiberisti: oltre alle considerazioni fatte sul cumulus humilis, esiste anche il pericolo di venirne risucchiati e la benignità della nube non è del tutto garantita.

CUMULUS NIMBUS

È uno dei maggiori pericoli per il volo libero (e per la circolazione aerea in generale), e rappresenta una possibile evoluzione del congestus (ecco perchè è sano stare lontano anche da quello). La base può arrivare fino a qualche centinaio di metri da terra e la sommità può raggiungere i 9-10.000 metri. L'enorme massa d'aria ascendente incontra, a quella quota, una zona di inversione termica che la frena, generando una tipica forma piatta, ad incudine: il cumulus nimbus racchiude nel suo interno un'ira di dio di pioggia, neve, grandine, fulmini e saette e le ascendenze che si generano al suo interno (così come le discendenze) arrivano ai 30 mt al secondo.

Durante le fasi di sviluppo e di dissoluzione, inoltre, il nembo genera venti orizzontali anche molto violenti per il notevole richiamo di aria dalle zone circostanti. Morale: la semplice vista di un cumulo nembo deve indurre a sospendere i decolli e a richiamare a terra tutti i piloti in volo (che comunque scenderanno rapidamente anche se non chiamati).


Figura 4-23. Linee di flusso d'aria e dimensioni relative di un Cumulus nimbus: per la forza dei venti ad esso associati e per la notevole turbolenza creata, questa nube viene evitata anche dai grandi aerei di linea.

NUBI A PREVALENTE SVILUPPO ORIZZONTALE

Famiglia Specie Sigla Altezza della base dal suolo
(Minimo e massimo)
Nubi basse Stratocumulus
Stratus
Nimbostratus
Sc
St
Ns
Pochi metri 2000
2500
Nubi Medie Altocumulus
Altostratus
Ac
As
2000
2500
6000
700
Nubi alte Cirrus
Cirrocumulus
Cirrostratus
Ci
Cc
Cs
6000
7000
10000
12000
Tabella 4-1. Classificazione delle nubi a prevalente sviluppo orizzontale.

Vengono classificate in base all'altezza alla quale si formano (basse, medie o alte) (Tab 4-1)

Ricordiamo che, come tutte le nubi, anche queste sono formate di acqua (il vapore acqueo è invisibile), sia come tale (goccioline) che solidificata (aghi di ghiaccio).

Dal momento che le nubi a prevalente sviluppo orizzontale comportano sempre una maggiore o minore copertura del cielo sono in genere poco gradite dai veleggiatori, poichè riducono i movimenti termici generati dalla insolazione.

Non sempre i passaggi da un tipo di nube all'altro sono netti, esistendo numerosissime forme intermedie, dalle caratteristiche miste; tuttavia vale la pena di riportare alcune note salienti per ognuna di esse.

LE NUBI BASSE

Stratocumuli. Sono arrotondati, molto grossi, di apparenza morbida. La loro presenza non esclude completamente lo sviluppo di termiche, che saranno comunque segnalate da cumuli.

Strati. Piuttosto uniformi con la base opaca e grigia, conferiscono la cielo un aspetto caliginoso: copertura e niente termiche.

Nembostrati. Di aspetto scuro e pesante, provocano pioggia continuata o neve. Sono formati dal mescolamento di masse d'aria con caratteristiche differenti, oppure da altostrati che aumentano il loro spessore abbassando la base. Vista l'acqua sono prive di interesse per il volo.

LE NUBI MEDIE

Altocumuli. Sono banchi formati da tante piccole nubi cumuliformi, in gruppi o file, a volte anche saldate tra loro; è il classico cielo a pecorelle con quel che segue (acqua a catinelle!).

Altostrati. Simili agli strati, ma più spessi e più alti, sono accompagnati, a volte, da pioggia o neve. Il cielo biancastro ricorda una massa lattiginosa: pioggia e niente termiche.

LE NUBI ALTE

Cirrostrati. Formazioni molto alte e sottili, biancastre e semitrasparenti. Il sole è visibile (così come la luna) con un caratteristico alone: non indicano condizioni interessanti per il volo libero perchè filtrano e riducono i raggi solari e la loro capacità di generare differenze termiche al suolo.

Cirrocumuli. Sono formati da piccoli fiocchi o batuffoli bianchi disposti in file o gruppi; ricordano agli altocumuli, ma, ovviamente, sono più alti e sono sempre accompagnati da cirri e da cirrostrati.

Cirri. Sono strie biancastre, sottili, semitrasparenti, molto alte. La forma caratteristica è quella di una striscia terminante con un ricciolo. Sono formati da aghi di ghiaccio a causa della temperatura molto bassa alla quale si formano. Possono indicare l'arrivo di un fronte caldo (pioggia).

NUBI LENTICOLARI

Queste "lenticchie bianche" che compaiono a notevole altezza (6.000-10.000 mt) nelle giornate di forte vento in quota, non rientrano nella classificazione "canonica" delle nubi; esse rappresentano la sommità di movimenti ondulatori dell'atmosfera. Gli aliantisti sfruttano le correnti ascendenti connesse con l'onda e, per loro, il riconoscimento delle nubi lenticolari riveste notevole importanza.

Purtroppo l'altezza, e soprattutto i venti (superiori ai 100-150 Km/h) che accompagnano queste formazioni, le rendono una chimera per i piloti di Volo Libero.