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ELEMENTI DI PREVISIONE DEL TEMPO
Come abbiamo detto in apertura di capitolo, la capacità di comprendere i fenomeni atmosferici che ci circondano e
prevederne, nei limiti del possibile, la evoluzione sono di primaria importanza per il Volo Libero: sarà infatti
possibile volare in sicurezza e rimanere solo molto raramente sorpresi dalla evoluzione a brevissimo termine del tempo
(e mai in volo...).
I dati necessari ad una previsione di massima sono raccolti e resi pubblici dalla radio, dalla televisione, dai quotidiani
e sono anche ottenibili telefonicamente in tutte le regioni italiane.
A prescindere dall'Ente che li pubblica tutti i dati sono raccolti e curati dal Servizio Meteorologico dell'Areonautica
Militare.
Questi dati si possono suddividere in tre grosse categorie:
- Condizioni osservate (il passato).
- Condizioni rilevate al momento (il presente).
- Condizioni previste (il futuro).
Normalmente le previsioni scaturiscono dal rilievo dei dati presenti al momento e dal confronto (effettuato con l'ausilio
di macrocomputer e programmi estremamente complessi - Argo è il più recente ed ha sostituito il
"vecchio" Afrodite) con periodi meteorologici "analoghi" immagazzinati in memoria.
Ricordiamo che le previsioni, anche a breve termine, sono molto difficili in primavera, stagione durante la quale
tutti i cambiamenti meteorologici tendono ad essere accelerati, mentre risultano più agevoli in
estate ed in inverno quando gli "individui isobarici" tendono a stazionare maggiormente sulle nostre
regioni.
In autunno infine si preparano quei mutamenti naturali che preludono all'inverno con l'arrivo di frequenti
fronti freddi da Nord.
Purtroppo i vololiberisti devono fare anche i conti con situazioni locali a bassa quota, oltre che con quelle generali
riportate nei bollettini di cui sopra. Assumono allora importanza:
- la conformazione orografica della regione: ne è un esempio il fenomeno di Stau e Föhn visto prima,
che interessa la pianura padana ed è determinato dalla catena alpina;
- gli aspetti geologici: è evidente che ampie pianure umide reagiranno diversamente da zone aride o
rocciose agli stessi cambiamenti atmosferici;
- le condizioni termiche prevalenti (latitudine): le termiche invernali di cui godono i nostri colleghi
siciliani sono praticamente sconosciute in lombardia.
E allora, calandosi nella pratica, vige la regola: più dati si hanno meglio è, e questo vale
soprattutto per quanto riguarda la continuità di osservazione. Vale dunque la pena di abituarsi a leggere le
previsioni e ad osservare la reale successiva evoluzione poichè soltanto in questo modo si può sviluppare
la capacità previsionale che caratterizza i grandi veleggiatori.
OSSERVAZIONE E CONTROLLO DELLA NUVOLOSITÀ: MOMENTO FONDAMENTALE DELLA PREVISIONE A BREVISSIMO TERMINE
Pur con le riserve appena espresse, riteniamo utile fornire alcune indicazioni di previsioni a brevissimo e breve
termine (12-24 ore), basate sulla nostra esperienza, valide prevalentemente per la zona alpina e prealpina, ma,
speriamo, non del tutto inutili per i vololiberisti della restante parte dello stivale (che per la sua notevole
lunghezza, forma una terra dai mille climi).
CUMULI
Piccoli cumuli, poco estesi verticalmente e ben distanziati tra di loro sono il sogno di ogni veleggiatore,
specie se la base è alta e l'inclinazione tende verso Nord. Tuttavia non sempre è così ed è
importante saper leggere anche le condizioni avverse o di possibile rischio.
CUMULI E VENTO
Quando l'inclinazione dei cumuli è rivolta a Sud significa che il vento, almeno in quota, proviene
dai quadranti Nord, ed abbiamo imparato come tale condizione possa risultare pericolosa a Sud delle Alpi. Quando
i cumuli hanno una base mal definita e si disfano rapidamente dando luogo a forme sfilacciate, prendono
il nome di fractocumuli ed indicano vento forte in quota associato a turbolenze anche notevoli (rotori o
termiche di sottovento).
ASPETTO DEI CUMULI IN RELAZIONE ALL'ORA DELLA GIORNATA
La formazione di cumuli nelle prime ore del mattino indica una condizione di notevole umidità associata
ad instabilità atmosferica: questi due ingredienti rendono probabile una degenerazione temporalesca
nell'arco della giornata.
Allo stesso modo un elevato sviluppo verticale delle formazioni cumuliformi già nel primo pomeriggio,
specie se le nubi non sono ben distanziate tra loro, può preludere a degenerazione. In questi casi risulta
utile la osservazione del cielo tra i cumuli, si possono infatti avere due situazioni distinte:
- comparsa di nubi alte o medie (cirri od altocumuli) al di sopra dei cumuli stessi: in generale si
può prevedere l'entrata di un fronte caldo che, dando luogo ad una inversione in quota, fornirà un
"limite di sicurezza" allo sviluppo verticale e quindi alla degenerazione delle nubi convettive (a dire il vero se
l'inversione si abbassa avremo la fine precoce della giornata termica);
- se, contrariamente alla condizione sopra descritta, tra gli spiragli che separano i cumuli il cielo diviene
più intensamente azzurro, è possibile che l'aria si stia ulteriormente raffreddando; questo comporta
un aumento dell'instabilità dell'aria e della sua umidità relativa: in queste condizioni la
degenerazione temporalesca è quasi certa e a volte rapidissima.
In alcuni casi la situazione atmosferica può essere così labile che il solo raffreddamento pomeridiano
e serale è sufficiente ad innescare un temporale.
NUBI STRATIFICATE
Mentre la nubi basse sono quasi sempre associate a condizioni atmosferiche negative per il volo libero, la osservazione
del settore di provenienza delle nubi Medie o Alte può darci preziose indicazioni sull'evoluzione del tempo
nelle prossime 12-24 ore (Tab. 4-3).
Provenienza |
Vento |
Ipotesi di previsione |
Tipo di volo |
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SE-E |
SE-S |
Entrata di un fronte caldo da S-SO con probabile copertura compatta in
12-48 ore. Minimo a S o SO |
Condizioni in calo fino alla calma |
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SO-O |
S-SO |
Come sopra con minimo a SO o O |
Come sopra |
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NO-N |
O o N teso |
Fronte caldo con minimo a NO-N. Se il minimo si sposta verso Sud:
copertura rapida e pioggia; se verso Est: può essere fermato dalle Alpi (eventualmente si
avrà Foehn) |
Negativo per forti venti da Nord |
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NO-N |
N debole |
Fronte caldo con minimo che si sposta a NE: nessuna copertua e
possibili correnti N-NE in diminuzione |
Stabile: buono Instabile: ottimo |
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N-NE |
N debole |
Il minimo è transitato a Nord, allontanandosi a NE |
Stabile: buono Instabile: ottimo |
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E |
E debole |
Il minimo è a SE, allontanandosi a NE probabile una copertura nelle prossime 12-24 ore, Calma |
quasi nulla attività termica |
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APPROFONDIMENTI
Alcuni tra gli argomenti trattati in questo capitolo verranno ripresi ed ampliati parlando di tecnica di veleggiamento,
ma ci preme sottolineare che, se la buona conoscenza delle nozioni esposte dovrebbe rendere l'allievo in grado di volare
in sicurezza e di affrontare l'esame di brevetto, chi si pone ambizioni superiori può (e deve) approfondire
ulteriormente le sue conoscenze meteorologiche.
Fino a ieri la "Bibbia" era una sola (Meteorologia per il Volo a Vela di Plinio Rovesti), ma recentemente è
comparso il già citato I Visitatori del Cielo di Hubert Aupetit (trad. Alberini e Boschi)
che, finalmente, affronta l'argomento dal "nostro" punto di vista, anzichè da quello, pur egregio, degli
aliantisti. Il testo è ricchissimo di interessanti (ed a volte insospettati) spunti e ne consigliamo caldamente
la piacevole lettura agli allievi (ed ai piloti) che vogliono "saperne di più".
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