| 7 Manutenzione del Parapendio
7.1 Principi della manutenzione
Esaminiamo due opzioni possibili: giocare di anticipo su una eventuale avaria che riteniamo si possa verificare per usura di alcuni componenti o particolari dell’ala, procedendo alla sostituzione degli stessi prima che se ne verifichi la rottura. Un po’ come si fa per la cinghia di distribuzione dell’auto che sappiamo deve essere cambiata ad un certo chilometraggio prima che se ne possa verificare lo strappo. Ma per far questo necessita disporre del contachilometri!!. attendere o constatare che una rottura od un’avaria si sia verificata ed agire di conseguenza. Nel parapendio non disponendo ne di contachilometri ne di altri sistemi di annotazione sistematica dell’utilizzo quali un "quaderno di bordo" dal quale si possano ricavare le ore volate, risulta molto difficile intervenire con una manutenzione preventiva programmata. Rimane quindi una scelta individuale, quella di effettuare ad esempio la sostituzione periodica del fascio funicolare unitamente ad un controllo generale dello stato di conservazione dell’ala (controllo della porosità, dello stato delle cuciture, della integrità dei punti di aggancio dei cordini all’ala e così via). Quando l’ala è stata acquistata presso un serio professionista sarà certamente lui a suggerire controlli periodici e rendersi disponibile ad effettuarli con la dovuta cadenza e competenza. Anzi, potremmo dire che l’acquisto di materiale di volo dovrebbe essere effettuato solo dopo aver accertato che per le persone od i centri a cui ci rivolgiamo questa è una prassi consolidata. Tra i molti dubbi che a volte ci assalgono prima di una scelta di materiale, questo riguardante la serietà professionale e la scrupolosità del venditore, dovrebbe essere forse il primo a dover essere fugato. Esiste infatti la possibilità che il rivenditore serio tenga egli stesso un "quaderno di bordo" dell’ala e/o del materiale venduto ed effettui richiami cadenzati per controllo, aggiornamento e revisione esattamente come avviene in altri settori. Al fine di convalidare con un esempio quanto suggerito sin qui, citiamo che il costo della porzione inferiore del fascio funicolare costituito da pochi cordini sui quali però viene ripartito gran parte del carico (specialmente per quanto riguarda le file A e B), costituisce solo il 10-15 % del costo totale del parapendio; ma la rottura di uno di questi cordini in volo può generare situazioni pericolosissime ed anche fatali!. Merita la pena mettersi a rischio per così poco?
7.2 La periodicità
Lo sticker applicato sull’ala (dovreste accertare che non manchi mai!) fornisce le indicazioni date dal costruttore, che generalmente consiglia una revisione periodica annuale. Attenzione, perché questo intervallo di revisione viene inteso a partire dalla data di fatturazione del materiale da parte della ditta al rivenditore, non potendosi stabilire a priori una data di messa in circolazione dell’ala (data che invece dovrebbe essere annotata su un apposito registro o addirittura sullo sticker stesso). Se poi parliamo di materiali non nuovi che finiscono per essere ceduti agli ex allievi dalla scuola stessa è ancor più indispensabile che il "passato" di ogni ala venga registrato, annotato e messo a disposizione per conoscenza dell’acquirente. Ciò mette tra l’altro al riparo da situazioni incresciose di rivalsa e contestazione in caso di incidente. E questo per i professionisti non è poco.
7.3 Il centro assistenza e manutenzione
La riparazione di un parapendio è un’operazione che comporta grandi responsabilità. Se mettere una pezza adesiva su un piccolo strappo del tessuto è un intervento banale, sostituire cordini o pannelli è invece complesso e richiede una cura particolare, anche perché la riparazione di componenti così importanti può determinare anche un’azione del costruttore volta a declinare ogni responsabilità trasferendola su chi ha effettuato la manutenzione. E’ essenziale che, pur tenendo conto della difficoltà di approvvigionamento di tessuti e cordini, ogni sostituzione sia effettuata con materiali identici agli originali forniti dal costruttore stesso, badando altresì che si tratti di materiali della stessa partita o tipologia impiegata all’origine. Quindi da ciò consegue che un riparatore può essere seriamente preso in considerazione solo se i suoi rapporti diretti con il costruttore dei materiali sono ottimi e rivestono carattere di continuità. Infatti chiunque metta mano alla sostituzione di particolari od alla riparazione di componenti di un’ala dovrebbe almeno aver frequentato presso la ditta costruttrice un corso di formazione, al fine di apprendere le tecniche di taglio, di cucitura, di assemblaggio e di montaggio proprie della stessa.
7.4 I limiti di utilizzo
Il raggiungimento dei limiti della possibilità di utilizzo in sicurezza dei materiali dovrebbe essere constatato e dichiarato solo dal costruttore. Chiunque altro lo potrebbe fare al solo scopo di indurre il proprietario ad un nuovo acquisto.
7.5 Operazioni connesse al controllo ed alla revisione del materiale
Prendere seriamente in carico del materiale per un controllo annuale o per effettuare una riparazione o sostituzione di alcuni suoi componenti significa: verificare per prima cosa la taglia ed il modello di ala effettuare un controllo a vista di tutti i punti di attacco degli elevatori ai cordini, delle varie sezioni dei cordini, effettuare un controllo di tutte le cuciture esistenti sull’ala, sugli elevatori e sui cordini verificare lo stato generale dell’ala (decolorazione del tessuto in alcune sue parti, diversa rigidità dello stesso in punti diversi, sfilacciamento delle guaine dei cordini, ecc.) misurare la lunghezza del fascio funicolare cordino per cordino facendo riferimento al piano delle funi originale misurare la resistenza residua dei cordini (di quelli centrali delle file A e B soprattutto) al fine di valutare la necessità di sostituzione del fascio secondo i dettami del costruttore ed applicando criteri prudenziali misurare con un apparecchio opportunamente tarato la porosità del materiale e confrontare i risultati con quelli forniti dal costruttore dell’ala e non con quelli eventualmente forniti dal fabbricante del tessuto (ricordiamo che la porosità di per se non costituisce altro che un indice del degrado di alcune caratteristiche di rigidità e di anelasticità del tessuto!) misurare se ritenuto necessario la resistenza residua allo strappo del tessuto su un piccolo campione opportunamente prelevato fornire al cliente un rapporto completo recante i dati rilevati, i dati a nuovo del materiale, nonché i limiti di accettabilità di tali dati. Dal momento che non esiste alcuno standard obbligatorio per l’impiego dei materiali di costruzione di un parapendio, ne alcun protocollo di misura reso obbligatorio per legge, ogni costruttore dovrebbe, in ragione della sua serietà, fornire necessariamente ai suoi riparatori di fiducia ed ai suoi centri di assistenza tutti i dati necessari di cui sopra.
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