AGGIORNAMENTO TECNICO 8

8 caratteristiche del fascio funicolare e motivi di debolezza strutturale dei cordini


8.1 Assemblaggio tra sezioni verticali di cordini:
L’assemblaggio è realizzato mediante nodi. Se i cordini di diametro ridotto si assemblano separatamente le trazioni divergenti associate al fenomeno di "strangolamento" diminuiscono la resistenza dell’insieme in modo significativo (vedi foto 1). Risulta di gran lunga preferibile assemblare i cordini tutti assieme (come in foto 2 e 3) con nodi possibilmente del tipo illustrato in figura 3.




8.2 Rottura dell’anima interna di un cordino
Per effettuare una verifica è necessario visionare il cordino in corrispondenza delle sue estremità, controllandone il diametro, indi verificare che la sua consistenza non cambi in alcun punto facendo scorrere il cordino tra le estremità delle dita da cima a fondo. Se il cordino non appare alterato, sarebbe opportuno sottoporlo, se si tratta di un cordino principale inferiore, ad una trazione calibrata capace di provocarne lo strappo, per poi verificare che il carico di rottura corrisponda a quello indicato originalmente dal Costruttore.

8.3 Le cuciture dei cordini
I cordini sono ulteriormente indeboliti dalle cuciture. L’ago infatti attraversando il cordino, ne trancia ad ogni passaggio qualche fibra (da cui la necessità che il fabbricante imponga la frequente sostituzione degli aghi e l’uso di aghi a punta arrotondata, molto meno aggressivi di quelli a punta affilata). Accanendosi nel far male il lavoro, si ottiene un insieme di dimensioni piuttosto grosse in corrispondenza delle cuciture, che alla persona inesperta potrebbe dare l’impressione di un lavoro robusto e ben fatto, ma che alla prova dei fatti, al momento dell’eventuale smontaggio della cucitura, o ponendolo sotto trazione, si rivelerebbe molto poco efficace e solido. Si sono constatati casi in cui, pur sembrando che l’anima in fibra dei cordini in corrispondenza di una cucitura fosse addirittura maggiorata, la resistenza alla rottura risultava ridotta anche solo a 16-17 kg., dovuti tra l’altro praticamente alla resistenza della sola guaina.

L’aspetto visivo delle cuciture e dell’assemblaggio
La qualità di un bel lavoro di veleria (progetto ed assemblaggio) non è difficile da riconoscere. Mentre le prestazioni si possono misurare (resistenza allo strappo, alla trazione ecc.), ma certi dettagli costruttivi sono relativamente facili da notare, anche se poi la più parte degli interessati non avendo nozioni sufficienti, non è in grado di farlo. Possiamo citare ad esempio alcune cuciture mal finite con la conseguenza che il loro punto di arresto risulta indebolito. In figura 5 possiamo notare come un tratto dell’anima in fibra fuoriesce dalla guaina e la cucitura corrispondente non interessa in parte quest’ultima. E ancora è possibile affermare che una cucitura così è decisamente mal fatta e che la sua resistenza, così come quella dell’intero cordino risulterà sicuramente decimata. Sovente a simili grossolanerie i costruttori, piuttosto che guardare alla sostanza e migliorare decisamente questi particolari costruttivi, preferiscono ovviare coprendo le magagne mediante l’uso di guaine termoretraibili. Questo in fondo non sarebbe male se le guaine termoretraibili fossero istallate solo per questioni estetiche e con metodi che impongono temperature controllate. In corrispondenza delle cuciture si possono generare inizi di troncamento dell’anima in fibra, in particolare dopo parecchie ripiegature ad angolo acuto della zone delle cuciture dei cordini. Ciò non succede se l’insieme della parte cucita risulta perfettamente assemblato, con cucitura regolare e simmetrica e presenta caratteristiche di sufficiente morbidezza. Cordini che presentano cuciture che risultano rigide e poco flessuose saranno sicuramente indeboliti con l’uso nel tempo.
Tipi di fibra di cui è composta l’anima dei cordini di parapendio
Fibre aramidiche
Il KEVLAR è un tipo di fibra dal marchio registrato. E’ costituito di materiale sintetico di color giallo oro, possono essere intrecciata e rivestite di guaina. Inconvenienti: scarsissima elasticità e resistenza agli shock (vedasi il caso di una brusca riapertura dell’ala dopo una chiusura) ed impossibilità di verifica continua dello stato della fibra in quanto comunemente inguainata invecchiamento prematuro per esposizione ai raggi UV e un’accentuata predisposizione all’abrasione se non inguainata pessima sopportazione di ripiegamenti specialmente in caso di anime sottili una certa sensibilità all’umidità, in particolare sotto carico (con cordini di questo tipo bisognerebbe volare solo se si è certi che essi sono asciutti e lo rimarranno anche durante il volo). Vantaggi: ottimo rapporto resistenza meccanica/diametro, buona stabilità dimensionale, scorrimento minimo o nullo all’interno della guaina buona possibilità di controllo visivo dello stato della fibra qualora non rivestita da una guaina (attenti però ai raggi UV ed alle abrasioni!) Il SUPERARAM è anch’esso un tipo di fibra dal marchio registrato. Composto di fibre aramidiche come il precedente è tuttavia assai diverso con riferimento al suo comportamento che si può definire migliore in quanto presenta maggior resistenza ai continui ripiegamenti ed una maggiore resistenza meccanica a parità delle altre caratteristiche.
Il VECTRAN che è un tipo di fibra dal marchio anch’esso registrato, che è un materiale derivato dalla lavorazione di sostanze aramidiche, che presenta una ancor minore elasticità rispetto ai precedenti. La stabilità dimensionale è però ancor maggiore e la sua maggiore resistenza permette addirittura di impiegare anime più fini a parità di resistenza alla rottura, anche se il rischio di strappo in caso di shock è maggiore a causa della scarsissima elasticità di questo tipo di fibra. Pare però che allo stato attuale dell’arte non siano stati effettuati test comparativi accurati ed attendibili tra i materiali aramidici.
Fibre Polietileniche
Sono fibre sintetiche di colore bianco (le marche più in uso sono la DYNEEMA e la SPECTRA). Inconvenienti: bassa temperatura di fusione che può portare a rottura per sfregamento alta scivolosità di questi materiali che può portare allo scorrimento dell’anima dei cordini all’interno della guaina una certa tendenza all’allungamento se sottoposti anche a poco carico, ma per tempi prolungati Vantaggi: eccellente rapporto tra solidità/peso/diametro dell’anima costituita da questa fibra insensibilità all’umidità basso costo di messa in opera (può ad esempio essere tagliato a caldo). Raccomandazioni: I nodi dei cordini ne diminuiscono la resistenza portandola praticamente al 50% del proprio valore assoluto. L’umidità, il sale, la sabbia sono elementi aggressivi che faranno sicuramente invecchiare prematuramente i cordini stessi. Gli sforzi indotti da inconvenienti di volo di notevole portata e violenza sono da tenere presenti come eventi passibili di diminuire notevolmente la resistenza residua dei cordini. In una uscita da uno stallo con ala che finisce abbattendosi in avanti fin sotto la verticale del pilota, ammesso che poi egli non finisca dentro l’ala con le prevedibili conseguenze, considerando un’altezza del fascio funicolare di circa 6 mt, può capitare che il pilota cada in caduta libera per circa 12 mt, il che comporta l’applicazione all’ala di circa ben 2 tonnellate!!!. Solo la progressività della riapertura dell’ala che non sempre interviene può essere considerata in una simile situazione come fattore ammortizzante. Le ipotesi di eventuali rotture non hanno per fortuna sinora trovato conferma se non in qualche raro caso. Effettuando i test alle ali prototipo in fase progettuale o di omologazione si sono verificate innumerevoli situazioni quali quella sopra descritta (2 tonnellate di carico...) senza un significativo numero di inconvenienti da deformazione o strappo dei cordini. Si ritiene di poter attribuire tutto ciò non al fatto che i conti fatti siano errati, ma invece che quasi sempre si verifichino ritardi o progressività nella riapertura dell’ala capaci appunto di ammortizzare la distribuzione dei carichi sul fascio funicolare e sull’intera struttura alare. Si tenga comunque presente che il fascio funicolare è l’elemento che invecchia più rapidamente in un parapendio e da questo ne deriva la necessità di continue e cadenzate revisioni, eseguite in modo qualificato come precedentemente detto e raccomandato. Inutile rimarcare che l’esecuzione di spirali strette ed accelerate sollecitano enormemente il materiale; in queste situazioni sovente si sfiorano i 5G, cosa questa che con l’andare del tempo sicuramente affatica il materiale e principalmente il fascio funicolare ed i cordini sino a poterne provocare la rottura.
Ripiegamento delle ali
Il ripiegamento con gli elevatori messi in corrispondenza del bordo d’uscita accelera il processo di invecchiamento del fascio in quanto la sezione inferiore dei cordini, prossima ai maillons risulta nel ripiegamento più compressa nel pacco dell’ala. E’ preferibile mettere gli elevatori nelle bocche dei cassoni oppure, nel caso non si stacchi l’imbrago dall’ala nel riporre l’attrezzatura nella sacca, si collochi l’imbrago stesso in corrispondenza del bordo d’attacco e non di uscita piegando poi conseguentemente l’ala.
Conclusioni
Non acquistare materiale usato se non è stato sottoposto a revisione da un professionista qualificato ed abilitato. Se non appartenete a questa categoria di persone non intraprendete controlli e revisioni dilettantistiche le cui conseguenze potrebbero comportare gravissime responsabilità. Rivolgendoci all’utenza si raccomanda di acquistare il materiale in funzione dell’utilizzo che se ne vuole fare. Tentare di fare acrobazia o comunque sottoporre il materiale a forte e violento stress, se è poco raccomandabile con ali nuove, è assolutamente sconsigliabile e vietato se si dispone di materiale usurato e/o comunque datato. Sino ad oggi non si è a conoscenza di casi di strappo radicale e contemporaneo di tutto il fascio funicolare su ali il cui prototipo sia stato testato ad 8G. Ciononostante oggi le ali rimangono in circolazione per più tempo di una volta per via della loro maggiore robustezza e tecnologia costruttiva e quindi ciò che non è ancora accaduto potrebbe accadere in futuro. Teniamo conto che in tale eventualità al pilota rimane pochissimo tempo a disposizione per estrarre il paracadute di soccorso senza rischiare di sottoporlo ad un carico all’apertura superiore a quello sopportabile. Ricordiamo invece che il costo della sostituzione del fascio funicolare o anche solo dei cordini è relativamente basso a confronto dei vantaggi che ne possono derivare in termini di sicurezza personale.
Vogliamo anche sottolineare che lo strappo dei cordini, pur se verificatosi in cascata e non in contemporanea è stato la causa di alcuni decessi del pilota (due casi in Francia solamente negli ultimi tre anni), mentre lo stesso grave inconveniente solo per miracolo non ha avuto.

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